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2 Dicembre, 2021

In Carinzia apprezzati i vini fra monasteri e castelli

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La Carinzia, la regione più a sud dell’Austria vanta una storia millenaria di viticoltura. Nei principali monasteri di questo splendido territorio fin dal medioevo si è iniziata la coltivazione delle viti. E qui si produceva un vino, che era molto apprezzato non solo in zona.

Carinzia, viticoltura millenaria

Nel tempo, poi, per motivi diversi, il vino scomparve quasi completamente dalla Carinzia. Negli anni ’70 del 1900, Herbert Gartner piantò di nuovo le prime viti nella valle del Lavanttal e sempre più persone hanno iniziato la ricerca di terreni adatti alla viticoltura. Nel 2011 sono state prodotte per la prima volta più di 100.000 bottiglie di vino e oggi in Carinzia se ne imbottigliano più di 500.000.

@Weinbauverband_Kaernten_Vinum Virunum Weingarten

I vignaioli della città di Klagenfurt-Seewiese

La capitale della Carinzia ha il suo vigneto, pittorescamente situato sopra il lago Wörthersee. Qui le viti crescono bene perché c’è sempre qualche grado in più rispetto alla città. Sulla Ried-Seewiese a nord di Klagenfurt, da oltre 40 anni il vino della città di Klagenfurt cresce su una superficie di oltre 0,5 ettari. Oggi le viti sono curate in modo molto più professionale grazie all’Associazione dei viticoltori della Carinzia. Sono 7 viticoltori che hanno completato la loro formazione grazie a dei corsi e che gestiscono in modo cooperativo la viticoltura sui dolci pendii del Seewiese.

@Weinbauverband_Kaernten_Presse_Seewies

Il vino dei castelli di Glanegg

Il castello di Glanegg è la terza fortificazione più grande della Carinzia, anche se ridotto in rovine. Di proprietà della famiglia Zwillink, il castello è stato affittato dal comune di Glanegg nel 1996 per un periodo di 25 anni, con lo scopo di rivitalizzarlo con l’impegno dell’Associazione del Castello di Glanegg. Oggi, sui pendii meridionali sotto il castello, prosperano sei varietà di uva: Sauvignon Blanc, Chardonnay, Pinot Bianco, Zweigelt, Donauriesling e Moscato in fiore. Quest’ultimo particolarmente apprezzato e vincitore di diversi premi.

@Taggenbrunn Totalansicht Weingut

Taggenbrunn

 L’azienda vinicola più esclusiva della Carinzia si erge orgogliosa sopra St. Veit an der Glan, nella Carinzia centrale. Il castello di Taggenbrunn è stato costruito sui resti di un insediamento di mura celto-romane all’inizio del XII secolo. Nel 2017 è stata inaugurata la tenuta vinicola che produce un vino che ha ottenuto molti premi. L’impianto di lavorazione del vino è uno dei più moderni dell’Austria e produce circa 200.000 bottiglie di vino all’anno della linea “Taste of Time”.  Taggenbrunn è anche uno degli “hotel del vino” della Carinzia: la cantina comprende, infatti, un hotel, un negozio di prodotti agricoli, un ristorante e un granaio tardo-gotico.

Letto questo?  Milano piace ai milanesi, ma anche gli europei ne vanno pazzi.

©Weingut-Georgium-Zimmer-4-scaled

La cantina di Georgium

Sulle rive del lago Längsee, Marcus Gruze e Uta Slamanig praticano da anni la viticoltura biodinamica. La coppia ha scommesso sulla produzione di uve biologiche e sulla fermentazione spontanea dell’ammostamento, senza filtrazione e affinamento. Utilizza meno zolfo possibile e rinuncia agli ausili tecnici e a tutti gli additivi. I vini di punta provengono dalla famiglia della Borgogna: Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero. Anche alla cantina Georgium è possibile soggiornare in una delle tre camere nella tenuta.

TrippelGUT

Nella Carinzia centrale, sul lago Maltschacher See vicino a Feldkirchen, La TrippelGUT è la cantina della Carinzia con la più grande varietà di uve. I vini spaziano da vini alpini di facile beva a vini di sito di carattere e a vini naturali rifermentati in ammasso con fermentazione spontanea senza additivi. I vini possono essere degustati non solo nella tenuta, ma anche in un centinaio di ristoranti e hotel della Carinzia; Anche qui si può soggiornare in mezzo a rigogliosi vigneti e molto vicino agli impianti di produzione.

©Elias Jerusalem

Vinum Virunum

Sebbene siano stati i monasteri a coltivare costantemente la vite in Carinzia, già i Romani e i Celti avevano fatto i primi esperimenti con il vino. Il nome dell’antica capitale della provincia del Norico, l’attuale Austria centrale, Virunum, è stato di ispirazione per l’azienda vinicolaVinum Virunum“. Alexandra Candussi responsabile dei vigneti ed esperta in viticoltura ha analizzato con estrema precisione i terreni. Infatti, lo Chardonnay cresce meglio su terreni argillosi, il Sauvignon Blanc e il Traminer in siti ghiaiosi e ferruginosi, lo Zweigelt, il Blaufränkischer, il Pinot Nero e il Merlot su un mix di argilla-ghiaia-sabbia. Il suo vino, pertanto, nasce anche dalla passione per la Carinzia, il suo suolo e il suo clima.

Claudio Porchia

Giornalista, scrive su riviste e quotidiani e cura rubriche gastronomiche su diverse testate online. Promuove eventi culturali ed è direttore del premio letterario “Libri da Gustare”. Ha realizzato ricerche e prodotto documentari ed ha scritto diversi libri, fra cui uno dedicato alla storia del Festival della Canzone di Sanremo. Ha curato le ultime pubblicazioni di Libereso Guglielmi, conosciuto come il Giardiniere di Calvino. Presidente dell’Associazione Ristoranti della Tavolozza, riferimento importante per chi vuole scoprire la cucina regionale autentica, dove tradizione e accoglienza sono insieme protagoniste. Pubblica una guida dei migliori ristoranti del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

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