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2 Dicembre, 2021

Malaga, la casa di Picasso e il tropiturismo

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In questi mesi Malaga, il capoluogo andaluso capitale della Costa del Sol, è in fermento e celebra il cinquantesimo anniversario della morte di Picasso. Quando il sole si fa meno feroce, nei giardini di Plaza de la Merced, di fronte alla sua casa natale, è facile scambiare con una persona reale la statua in bronzo seduta sulla panchina. Turisti adulti e piccini fanno a gara per scattare una fotografia con Pablo.

Malaga e la Costa del Sol

Nel labirinto di stradine del centro, per cena ci si lascia trascinare dal profumo dello spiedo di sardine, succose e appena scottate dal fuoco, o dal rabo de toro, lo stufato elaborato con la coda del toro, dal marcato accento regionale. Di mattina, quando la folla non preme ancora sulla biglietteria, vale la pena visitare il palazzo dei conti Buenavista, che si affaccia sulla medesima piazza. Raccoglie in maniera permanente oltre 200 opere e oggetti personali del grande artista, nato e venuto meno sulle sponde del Mediterraneo.

Questa mediterraneità si percepisce lungo il percorso con le opere che illustrano l’attrazione verso la mitologia classica come Le tre Grazie  e La testa di toro, scultura che trasforma gli oggetti comuni ricombinandoli in forme d’arte. L’originale visione artistica si completa con la visita alle sculture ospitate nella mostra Materia e Corpo, aperta fino al 10 settembre. Le 62 sculture esposte per la prima volta insieme permettono di scoprire la ricchezza esecutiva di Picasso e raccontano la creazione e la ri-composizione della materia: bronzo, ferro, cemento, acciaio, gesso. Durante le ore più calde della giornata si cerca il refrigerio sulla spiaggia de La Malagueta. Poi, nel tardo pomeriggio, ancora una volta in centro tra le moschee trasformate in chiese o lungo gli eleganti viali della città. Il tramonto rosseggia tra le pietre della alcazaba, il palazzo fortezza d’epoca araba, e ai suoi piedi il teatro romano, con il quartiere ebraico a pochi passi.

Il topiturismo

Ma a Malaga si nasconde anche una forma di turismo insolito, il turismo dedicato alla frutta esotica o tropiturismo come si dice da queste parti.

Pare questa essere l’ultima (in ordine di tempo) evoluzione dei nuovi modelli di turismo legati all’agricoltura e al cibo, come l’enoturismo e l’oleoturismo, che hanno contribuito a sensibilizzare i consumatori sulla cultura gastronomica. Complice anche il cambiamento climatico, però, ecco affacciarsi sul mercato un tipo di turismo impensabile fino a inizio secolo, connesso alla frutta tropicale. È un viaggio fatto di vitamine e sapori esotici che inizia a Vélez Málaga, nella sub regione dell’Axarquía dove le coltivazioni di mango, avocado, papaya e guava stanno prendendo il sopravvento su aranceti e limoneti.

«La curiosità nata intorno a queste coltivazioni considerate insolite alle nostre latitudini, il desiderio di soddisfare il contatto con la natura e la possibilità di scoprire villaggi fuori dalle rotte del turismo di massa mi hanno convinto a ricercare un escursionismo alternativo da offrire ai milioni di ospiti che affollano la Costa del Sol. Inoltre il tropiturismo, il turismo che si sviluppa intorno alla visita di campi coltivati con frutta tropicale, permette di destagionalizzare l’arrivo di visitatori dal nord Europa” spiega María Martínez. Di solito inizia la visita accanto alla cappella Los Pepones, dalla quale prende nome la sua azienda. “Coloro che amano questo mondo, possono anche adottare un albero, che viene contrassegnato con una targhetta. Riporta il proprio nome e dà diritto a ricevere una fornitura di confettura durante l’anno» racconta. Con un po’ di fortuna, seguendo le sue indicazioni, si possono distinguere anche gli ultimi camaleonti che vivono sul continente.

Letto questo?  La paella? Un piatto dell’altro mondo!

La strada che unisce Vélez Málaga a Benamargosa è tutto un frutteto, un eden che trabocca di moderni impianti di piante tropicali e più classici alberi di agrumi. A un chilometro dal villaggio i segnali stradali indicano l’inizio dei Sentieri del sole e dell’avocado (Rutas del sol y del aguacate) attraverso boschi e piantagioni di avocado. Il modo migliore per imparare tutto su questo frutto è farsi accompagnare da Francisco Fortes, agricoltore poco più che ventenne. Nei suoi campi si trovano pure mango, litchi e pitaya. “Durante la pandemia ho iniziato a spedire la frutta tropicale in tutta Europa, anche sotto forma di succo e di confettura. Ma riscuotono grande successo soprattutto le visite guidate, che iniziano a settembre con la raccolta del mango e proseguono fino in aprile con limoni e arance”. L’indomani chi vuole ripercorrere la storia della frutta della regione può continuare la visita a Frigiliana, un altro dei pueblos blancos, i borghi dalle case dipinte di bianco.

Dopo un tuffo nel silenzio dei vicoli del quartiere mudéjar, cioè costruito in stile che richiama elementi arabeggianti, si può visitare il palazzo nobiliare della famiglia Manrique de Lara, che ospita l’ultima fabbrica di succo di canna da zucchero in Europa. “Per 400 anni l’opificio è stato il motore economico della zona. Mostriamo i macchinari svelando i segreti per ottenere il succo dalla canna, addolcente ma con poche calorie, dal retrogusto di liquirizia” spiega il direttore commerciale Javier Mesa porgendo il delicato liquido color ambra.

Dormire

Palacio Solecio – Palazzo nobiliare del Settecento trasformato in elegante rifugio dove trascorrere le notti a Malaga. Prima colazione nel patio mudéjar – Granada, 61 Malaga. Telefono 0034 952 222000. Web palaciosolecio.com

Hotel Cortijo Bravo – Lontano dalla folla della Costa del Sol, ma a pochi minuti di automobile dal mare. Terrazze, giardini, piscine. Suite con letto a baldacchino – Carretera Vélez Málaga a Benamocarra km 1,5 Vélez Málaga. Telefono 0034 951 550048. Web hotelcortijobravo.com

Mangiare

Lo Güeno – Tapas (assaggi), carne e pesce in uno storico locale cittadino. Da provare lo stinco d’agnello. Marín García, 9 Malaga. Telefono 0034 952 223048. Web logueno.es

Restaurante La Gamba Dorada – Chi è alla ricerca di frutti di mare e pesce freschissimo fa tappa qui, appena fuori dal centro di Vélez Málaga. Sardine alla griglia e scelta del pesce in vetrina – Pintor Antonio de Vélez, 4. Telefono 0034 952 501469. Web gambadorada.es

Comprare

Francisco Fortes García – Frutta tropicale durante la stagione (da settembre a febbraio). Confetture e succhi di frutta. Calle Callejones, 21 – Benamargosa. Telefono 0034 628 193754. Web bematropik.com

Finca Los Pepones – Visite guidate, possibilità di adottare un albero di mango o di avocado. Explanada de la estación, 29 – Vélez Malaga. Telefono 0034 659 467082. Web lospepones.com

Mieldecaña Ingenio Nuestra Señora del Carmen – Visita ai macchinari per l’estrazione del succo di canna da zucchero. Plaza del Ingenio, 4 – Frigiliana. Telefono 0034 952 533010. Web mieldelatorre.com

Riccardo Lagorio

Con la valigia in mano e la penna nell’altra, scrive di cucina, borghi e prodotti tipici da prima che diventassero un fatto di moda. Per questo non riesce a frenare la passione per la sobrietà di un tempo. Ama le cose che tocca. E questa è la ragione che gli fa mettere nero su bianco solo ciò che ha visto e ha provato. Forse démodé, ma pur sempre sinonimo di garanzia.

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