Capri, l’isola nel golfo di Napoli sorprende per i tesori nascosti nella zona meno mondana. Dalle statue romane conservate nella casa rossa alla sfinge nel giardino di Villa San Michele.
Nel golfo di Napoli, Capri è l’incantata isola delle sirene, romantica per eccellenza, dove la routine quotidiana sparisce e il blu delle acque travolge, facendo vivere un sogno. Tante sono le storie d’amore che si sono avvicendate in questo luogo, celebrato da sempre nei versi dei poeti e da cui sono stati tratti film e opere letterarie. Oltre al mare cristallino e alla piazzetta celebre nel mondo, ci sono le spiagge di Marina Grande e Marina Piccola, la spettacolare Grotta Azzurra, gli incredibili faraglioni, il panorama mozzafiato del Monte Solaro, Villa Jovis, che fu residenza dell’imperatore romano Tiberio Giulio Cesare Augusto, e i tornanti della via Krupp, mitica strada pedonale che ha da poco riaperto dopo dieci anni di blocco.

La statua della sfinge nei giardini di Villa San Michele, Anacapri © Axel Munthe
L’isola è divisa in due Comuni: quello caprese, la parte più mondana, e quello anacaprese, meno affollato, che si trova nella parte più elevata dell’isola (da qui l’etimologia del nome in greco) e presenta un lato nascosto tutto da scoprire. «Ci impegniamo ogni giorno a promuovere e salvaguardare l’identità di Anacapri, con la sua storia e la sua cultura, le tradizioni da conservare e le innovazioni da scoprire. Un luogo ricco di contraddizioni che regala un meraviglioso senso di armonia a chi ha scelto quest’isola come meta dei suoi viaggi di turismo, cultura e benessere», sottolinea il sindaco Alessandro Scoppa.
In questo splendido borgo merita una visita la Casa rossa, costruita tra 1876 e il 1899 dal bizzarro colonnello John Clay MacKowen, abbiente cittadino di New Orleans, che miscelò diversi stili architettonici e usò la sua eclettica dimora per collezionare reperti archeologici, come le tre famose statue romane rinvenute nella Grotta Azzurra. Oggi la villa è un luogo d’arte che ospita tante iniziative come L’isola dipinta: viaggio pittorico a Capri e Anacapri tra Ottocento e Novecento, mostra permanente gestita da una cooperativa costituita da ragazzi fragili, La Sciuscella. Questo termine napoletano indica il carrubo, «un albero sempreverde, longevo, legato alla terra in cui vive, con i rami protesi verso gli esseri in difficoltà», sottolinea la presidente della cooperativa, Monica De Vargas Machuca.

Casa rossa, Anacapri
Così l’associazione «è pronta ad accogliere in un porto sicuro soggetti in stato di particolare difficoltà, sia essa fisica, psichica, sociale, culturale o ambientale». Sempre ad Anacapri si trova la sorprendente Villa San Michele: a farmela scoprire è stato il console onorario di Svezia, Staffan de Mistura, inviato speciale delle Nazioni Unite. L’abitazione signorile venne costruita in uno dei punti più panoramici da Axel Munthe, medico della regina Vittoria di Svezia, che si innamorò dell’isola. «Una casa aperta al sole, al vento e alle voci del mare – come un tempio greco – e luci, luci ovunque», la descrisse lui stesso nel libro La storia di San Michele, tradotto in 83 lingue.
In quello che è stato definito uno dei giardini più belli d’Italia trovano riposo gli uccelli migratori che dall’Africa si spostano verso l’Europa. Nell’area verde della villa si trova poi una misteriosa e affascinante sfinge egizia, risalente a circa 3200 anni fa, che volge il suo sguardo su tutta Capri: si dice che esprimendo un desiderio mentre si guarda il mare, poggiando la mano sinistra su di lei e quella destra sul cuore, con molta probabilità si avvererà. Prima di lasciare Anacapri ci si può riempire gli occhi di bellezza anche con una visita alla chiesa di San Michele Arcangelo: sul suo pavimento maiolicato c’è la rappresentazione della cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre realizzata dal mastro Leonardo Chiaiese.

Il pavimento della chiesa di San Michele Arcangelo, Anacapri
Un’altra curiosità a misura di turisti e visitatori sono le pacchiane: abilissime e simpaticissime cuoche del luogo che conservano le tradizioni tipiche della cucina locale e fanno conoscere agli ospiti l’autentica Anacapri, fatta di radici antiche e legami forti con la terra. Tra gli eventi storici, si segnala l’attesissima Settembrata anacaprese che si svolge ogni anno dal 1923. Nata come festa dell’uva è arrivata al suo centesimo anniversario e prevede diverse serate all’insegna dell’enogastronomia, della musica e del divertimento.
La cucina dell’isola è caratterizzata dai prodotti locali e per i piatti tipici c’è l’imbarazzo della scelta: si va dai ravioli farciti con caciotta e parmigiano alla pezzogna, un pesce pregiato apprezzato per le sue carni squisite, dai totani ripieni alle alici marinate, uno dei classici piatti di mare da preparare in poco tempo; dalla caponata alle pennette aumm aumm con formaggio fresco, ortaggi e basilico. Fino alla celeberrima insalata caprese con pomodori dell’isola e mozzarella di bufala freschissima. Da provare anche la chiummenzana, un sugo con aromi tipici mediterranei usato per condire la pasta o i ravioli. Dulcis in fundo, la deliziosa torta caprese, noto dessert della tradizione locale. Insomma, Capri è un luogo incredibile che riserva sorprese a non finire.
Foto CapriPress ©Giuseppe Rosato – In evidenza Capri, via Krupp vista dall’alto
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