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6 Dicembre, 2023

Olio extravergine d’oliva, l’oro verde che fa bene al colesterolo

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Troppo spesso l’olio è demonizzato e messo al bando, in realtà, come tutte le cose, sono le quantità quelle che devono essere tenute a bada, non la sua assunzione in senso lato. E l’olio extravergine è talmente buono che va gustato e apprezzato in piccole dosi. Questo è proprio il periodo della spremitura, che va da ottobre a fine novembre e qualche volta arriva anche ai primi giorni di dicembre. Il consiglio è di usare sempre l’olio “buono” che si riconosce per il suo aroma, che deve sapere di oliva o di erba tagliata. Prestate attenzione anche anche al colore: l’olio extravergine di oliva deve avere un colore verde o verde giallognolo a seconda del tipo di oliva spremuta.

 

Ulivi ©Paolo Ciaberta

L’olio fa bene

E’ simbolo della dieta mediterranea ed è sicuramente il condimento che troviamo in tutte le tavole, quello extra vergine di oliva possiede un grado di acidità inferiore rispetto agli altri ed è ricco di vitamine, antiossidanti ed ha un grande valore nutrizionale.
L’olio extravergine riduce il colesterolo, grazie alla presenza di acidi grassi monoinsaturi; è un potente anti cancro perché i suoi antiossidanti impediscono alle cellule cancerose di crescere ed è ricco di Omega 3 e Omega 6. Si può usare per prevenire l’ipertensione responsabile delle malattie cardiovascolari; la trombogenesi grazie l’alto contenuto di acido oleico, di vitamina E; l’ictus perché favorisce la riduzione delle placche aterosclerotiche; il diabete, dato riduce i livelli di zucchero nel sangue. E’ anche un alleato contro l’osteoporosi perché incide positivamente sulla maturazione delle cellule che causano l’accumulo di calcio nelle ossa; ha un potere antinfiammatorio ed è anche un leggero lassativo.

L’olio è usato anche nel campo dei prodotti di bellezza, ci sono prodotti che puliscono la pelle e combattono l’acne; è idratante per i capelli secchi e riduce la forfora; è emolliente sulle labbra e può essere usato per preparare uno scrub e ridurre le rughe; allieva le infiammazioni della pelle e ammorbidisce la pelle delle mani e del corpo.

Ulivi ©Paolo Ciaberta

Le controindicazioni

C’è un’unica controindicazione, poiché l’olio è composto esclusivamente da grassi, è molto calorico, per cui ne va fatto un uso attento, rispettandone le quantità consigliate. Anche i nutrizionisti sono d’accordo che un adulto sano ne può prendere circa 30 grammi al giorno, cioè tre cucchiai circa. Chi è in sovrappeso però è meglio che ne parli e definisca le quantità esatte con il proprio nutrizionista.

Olio mimì intenso

L’olio pugliese e la sua tradizione

Distese di vigneti e di uliveti, questa è la Puglia, la casa per eccellenza dell’olio italiano. Se siete in vacanza in uno dei tanti paesini del Salento, la mattina dell’Immacolata è consuetudine preparare le prime “pittule” (delle palline di pasta) della stagione, che vengono fritte nell’olio appena spremuto, verde, è una tradizione benaugurante!
E in Puglia la tradizione conta, i primi a coltivare l’olio in questa regione furono i Messapi nel primo millennio a.C., ne sono testimonianza in alcune grotte locali i resti di macine e presse del periodo precristiano. E in antichità l’olio era usato non solo come condimento, ma era anche un farmaco utilizzato nella medicina popolare o per cure estetiche.
Ai nostri giorni le piante di olivo in Puglia toccano approssimativamente una cifra di dieci milioni e li troviamo ovunque, su terreni rocciosi e poverissimi e senza irrigazione, o in terreni fertili e ampiamente irrigati. Tante diversità che hanno portato a suddividere il territorio regionale in nove aree, ognuna con diverse condizioni climatiche, numero medio di piante per ettaro, varietà e produttività.

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Il Frantoio Mimì

E’ a Gravinella di Modugno questo frantoio che coniuga avanguardia tecnologica e risparmio energetico, sfruttando a pieno la materia prima e le sue componenti. Vengono prodotte sette linee di olio: gold, premium, premium BIO, premium DOP, lattine, lattine BIO, bag in box. Nei prodotti dell’azienda olive di tre cultivar autoctone pugliesi: l’ogliarola barese, la cima di melfi e la coratina. L’ogliarola barese è un fruttato verde di intensità leggera, con sentori di lattuga ed erba tagliata; la cima di Melfi è un fruttato verde di media intensità, ricco di sentori erbacei accompagnati dal carciofo; la coratina è un fruttato verde, ricco di sentori di foglia e carciofo cui si accompagnano note speziate. www.oliomimi.com

Marzia Dal Piai

Pur non essendo una grande cuoca amo mangiare bene e sono curiosa. Sicuramente i dolci sono le cose che riesco a fare meglio, sono davvero golosa! Giornalista professionista sono passata dal raccontare la cronaca per quotidiani e televisioni, ad occuparmi di sport e turismo mie grandi passioni da sempre. L'ho fatto come cronista e anche come ufficio stampa. Il buon cibo e lo sport, fatto con amore, riempiono la vita mia e della mia famiglia. Mi piace conoscere, viaggiare e incontrare persone nuove.

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