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  Fragole in dicembre, meloni a maggio. E le mele? 365 giorni l’anno, ovviamente. Ma in natura le cose non vanno proprio così, e golosità e ignoranza si pagano facendo il pieno di composti chimici che, quanto meno, inficiano gli effetti benefici di questi insostituibili prodotti Non ci sono più le mezze stagioni. Per la frutta e la verdure addirittura non ci sono più le stagioni: un’indagine ha rivelato che i consumatori, specialmente quelli che vivono nelle città, ignorano quale sia la stagione di crescita e di maturazione dei vari frutti. Senza addentrarsi nella valutazione delle caratteristiche organolettiche, sicuramente migliori nei prodotti che maturano nei giusti tempi, tanti i vantaggi del consumo stagionale. A partire dalla minore assunzione di composti chimici residui che debbono essere utilizzati in maggior quantità nelle colture in serra come antimicotici sistemici e antimuffa. Ciò vale anche per la frutta esotica che spesso può contenere residui di fitofarmaci proibiti in Europa, ad esempio l’etossichina.  Si ritiene comunemente che sia sufficiente sbucciare la frutta per eliminare questi residui, in realtà i contaminati sistemici sono presenti anche nella componente polposa dei frutti. Inoltre, con l’eliminazione della buccia vengono eliminati nutrienti importanti come vitamine e antiossidanti. Vale la pena di ricordare a questo punto che cibarsi con frutta e verdura provenienti da coltivazioni biologiche comporta minore assunzione di contaminanti, e questo dato oggi può essere finalmente essere affermato con sicurezza scientifica. Si è infatti recentemente concluso uno studio effettuato su vasta scala presso l’Università di Boise (Idhao) che mette in evidenza come chi consumi prodotti biologici presenti minore quantità di composti organofosfati – ampiamente presenti negli insetticidi e erbicidi – nelle urine. Molti invece gli studi in corso per definire i livelli di tossicità di tali prodotti, la cui assunzione cronica sappiamo già essere correlata a malattie neurologiche e teratogenità fetale.   E i succhi di frutta? Nutrizionisti e pediatri consigliano di preparare in casa spremute centrifughe, ma nella scelta dei prodotti industriali la lettura delle etichette può aiutare.Succo di frutta: contiene il 100% di frutta. Scegliete quelli senza zuccheri aggiunti e non sottoposti a concentrazione.Nettari di frutta: il contenuto di frutta non supera il 50%, e viene addizionata con acqua e zuccheri.Spremute di frutta: è composta di soli agrumi, con o senza aggiunta di zuccheri. Bevande analcoliche alla frutta: contengono soltanto il 12% di frutta, il quantitativo minimo fissato dalla legislazione. È prevista anche l’aggiunta di acqua, acido nitrico, succo di limone e acido ascorbico.Bevande al gusto frutta: hanno quantitativi inferiori ai minimi elencati.Va infine ricordato che la legislazione vieta l’uso dei coloranti ma consente di utilizzare aromi, dolcificanti, antiossidanti.

Letto questo?  Mele: una per ogni gusto e desiderio

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