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Un weekend in e-bike nell’alta valle tiberina umbra, al confine con la Toscana, un territorio ricco di testimonianze storiche, musei, un patrimonio naturale considerevole, una gastronomia d’eccellenza, per riscoprire quel piccolo mondo antico che rivive nei piccoli borghi pregni di storia, come Cospaia, una manciata di case, esistita come Repubblica per quattro secoli, a causa di un errore dei cartografi di un tempo.
Visioni panoramiche della valle tiberina
Inforchiamo le bici di buon’ora partendo dal Borgo di Celle, che ci ospita nella confortevole struttura del relais omonimo, in meravigliosa posizione, una delle più belle visioni panoramiche della valle tiberina. Un luogo adatto a un viaggiatore curioso di assaporare un piatto tipico, un vino o un formaggio, ancora meglio se lo si associa ad altri valori come paesaggi, contrade che seducono. Borgo di Celle è un ottimo punto di partenza, circondato da colline colorate di mille sfumature di verde, geometriche vigne e uliveti, visioni che inducono tranquillità e aiutano ad attutire lo stress del mondo fuori di qui.

Relais Borgo di Celle, Città di Castello – credits ©Vittorio Giannella
La bici ci permette un contatto diretto e coinvolgente col territorio che si attraversa per apprezzarne al meglio le caratteristiche, e così in una manciata di chilometri su strade con brevi salite, poco frequentate raggiungiamo Cospaia, nel giorno in cui si rievoca in costume, la nascita della più piccola repubblica al mondo nel 1441 e fino al giugno 1826. Quattrocento anni di autonomia, senza tasse, dazi, gabelle, perché “dimenticati” per errore, nella spartizione dei confini tra Cosimo dè Medici di Firenze e lo Stato Pontificio.

L’alta valle del Tevere da Borgo di Celle – credits ©Vittorio Giannella
Una storia incredibile
Vale la pena ricordare brevemente questa storia incredibile. Cosimo dè Medici, signore di Firenze prestò allo Stato pontificio 25.000 mila fiorini, e, come pegno, papa Eugenio IV cedette il borgo di S.Sepolcro. I cartografi al momento di stabilire i confini sbagliarono a tracciarli, confusi dal fatto che due torrenti presenti nel raggio di pochi metri si chiamano con lo stesso nome Rio, cosicchè i cartografi di Cosimo dè Medici stabilirono il confine con il rio nord, quelli del papa al rio sud, dimenticandosi quel triangolo di 330 ettari e dei suoi 350 abitanti di Cospaia.

Rievocazione storica Repubblica di Cospaia – credits ©Vittorio Giannella
Così per quattrocento anni, fino a quando, comprati da un papetto d’argento, furono riannessi allo stato Pontificio. Il borgo oggi è una frazione di S.Giustino (PG), fiero della sua storia, in alto sulla collina a dominare la valle che, con due tornanti, ci porta dritti al castello Bufalini nel cuore di S.Giustino, oggi luogo FAI, un maniero del XV secolo con ampie logge e un giardino all’italiana che lo circonda. Si rimane col naso all’insù per guardare le volte affrescate da Cristofano Gherardi che riproducono favole mitologiche, come si può notare nella sala degli Dei, o in quella di Apollo.

Castello Bufalini a S. Giustino – credits ©Vittorio Giannella
Cospaia 1441, un rosso di grande carattere
Una sosta d’eccellenza per riprendere energia la facciamo nell’azienda agricola di Palerna, dove Luigi e sua moglie Paola, i proprietari, ci attendono per una degustazione di vini che nascono da questi vigneti accuratamente coltivati, apprezzati e premiati da intenditori e appassionati a livello internazionale, come il Pinot nero Cospaia 1441, un rosso di grande carattere. Lì a poca distanza non possiamo perderci una visita alla splendida villa Margherini-Graziani, tardorinascimentale del Seicento, dove in estate si organizzano eventi gastronomici sotto le stelle.

Vino Cospaia della Cantina La Palerna – credits ©Vittorio Giannella
Tutt’intorno le colline emanano un profumo da stordire di elicriso, verbasco, camomilla, erbe coltivate per trarne oli essenziali, e, prima di immetterci sulla pista ciclabile che, fiancheggiando il Tevere ancora adolescente, ci porterà a Città di Castello, non ci perdiamo una breve sosta al birrificio artigianale Alto Tevere, sempre alla continua ricerca delle migliori materie prime a km 0 e portato avanti con passione dal birraio Daniele Socalo affiancato da un team giovanissimo anche loro a km 0.

Birreria artigianale Alto Tevere – credits ©Vittorio Giannella
Ci appare dopo una curva, difesa dalle imponenti mura, Città di Castello, con i suoi palazzi, chiese pregevoli, ma per chi ama l’arte contemporanea basta seguire le indicazioni per il museo Fondazione Burri. Un enorme spazio espositivo ricavato negli ex seccatoi del tabacco, riempiti da enormi tele del maestro Alberto Burri (1915-1995) comprendenti cicli pittorici fra i quali Orsanmichele, Sestante, il viaggio.

Museo Burri a Citta di Castello – credits ©Vittorio Giannella
Ultima tappa del nostro girovagare è Montone, circondata da boschi e sorgenti, tra i borghi più belli d’Italia. Un paese medievale ben conservato e immutato da secoli, appollaiato in alto su una collina dominante la valle del torrente Carpina. Stupendo il museo civico di S.Francesco ricavato nel convento omonimo. Affreschi dal XIV al XVI secolo. La chiesa del 1300 divenne edificio della potente famiglia dei Forte Bracci. Poi ci si perde tra i vicoli in pietra e ci si ritrova sempre davanti a una trattoria.

Pici alla cipolla rossa – credits ©Vittorio Giannella
Dove dormire
Relais Spa Borgo di Celle, Loc. Celle, 7, 06010 Città di Castello (PG) – email: info@borgodicelle.it – Tel: +39 (0)75 851.00.25
Dove Mangiare
Ristorante Fortebraccio a Montone, via dei Magistrati 11 tel. 075 9306400 – www.hotelfortebraccio.it
a cura di Vittorio Giannella
Foto in evidenza L’alta valle del Tevere da Borgo di Celle a Città di Castello – credits ©Vittorio Giannella
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