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Colline che ricordano l’Italia centrale, paesaggi che – al riparo dalle orde teutoniche che si concentrano pochi chilometri più in là – tambureggiano di verde boschi e vigne. L’entroterra meridionale del lago di Garda, tra Lombardia e Veneto, è un’area discosta dal turismo di massa, ma offre piste ciclabili, appuntamenti con la storia risorgimentale come Solferino (le celebrazioni si tengono il 24 giugno, in onore alla battaglia del lontano 1859) e borghi d’incanto come Castellaro Lagusello.
Le colline moreniche
Nate dall’accumulo di sedimenti originati dall’arretramento dell’ultima glaciazione, sono però la culla di ottimi vini. Ovunque. E qui nell’alto Mantovano trovano un areale ideale, grazie al clima del lago di Garda che mitiga l’alternarsi delle stagioni. Da metà Ottocento la famiglia Stefanoni lavora queste colline che, per un beffardo gioco del destino venivano definite zerbi, ovvero campi aridi e sterili. Oggi la cantina porta il nome di Ricchi, che ci fa pensare a tutt’altro…
Ottimi vini
Bisogna arrivare alle ultime generazioni degli Stefanoni per apprezzare il battito d’ali verso l’enoturismo, pratica che da queste parti si sta facendo sempre più comune. Non è inoltre mistero che i vini spumanti sono una delle molle di questo fenomeno e le Cantine Ricchi su questo hanno molto da dire. Può capitare di essere accolti in cantina da Chiara Tuliozi, consorte di uno dei fratelli Stefanoni, che di spumanti – metodo classico, ça va sans dire – è appassionata sostenitrice. Le etichette provengono perlopiù da filari di Chardonnay e riportano in etichetta la quantità, in grammi, di zucchero presenti in bottiglia dopo la sboccatura.
Per tutti i palati
Il 10, però, ammalia con il suo colore rosa: l’uva originaria d’Oltralpe viene irrobustita da una buona quantità di italico Sangiovese. L’85 è invece uno dei pochi esempi di Moscato vinificato come spumante metodo classico. Niente paura, se non piacciono le bollicine: sugli scaffali è facile scovare Carpino, un succulento Merlot ottenuto con uve ben mature, o Meridiano in cui le uve Chardonnay fanno un breve passaggio in fruttaio per esprimere al meglio le loro doti ammiccanti. Pedalare per i borghi vicini come Cavriana o Monzambano può portare all’incontro con numerose curiosità come la torta di mandorle di Cavriana o i vicini tortellini di Valeggio sul Mincio. La cosa migliore a questo punto è non eccedere nella gola perché a casina Ricchi, un’elegante struttura catalogata come agriturismo – che dispone di una completa area benessere – immersa tra i vigneti, la sera c’è Alessandro Bianchini in cucina!
Cibo e vino
Chi è Alessandro Bianchini? È un giovane valente cuoco che cura le portate con una garbata ventata di modernità ma con lo sguardo fisso alla cucina tradizionale. Con lui divertitevi a scorrere il menu, composto di materie prime locali e provenienti da piccole entità. Se disponibili, tre i piatti da provare. Innanzitutto l’Uovo nell’uovo, un spettacolare uovo strapazzato, inserito in guscio con granella di mandorla, pistacchio e tartufo. C’è poi un gustoso risotto allo zafferano di Pozzolengo, spuma di Grana Padano DOP e polvere di liquirizia; e a conclusione il piccione marinato all’anice con salsa d’ibisco. L’indomani colazione sulla terrazza in vista del vigneto. Poesia.
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