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Fano città lasagna, golosità fatta a strati

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Fano è una città lasagna: le mura romane si srotolano attorno alla cattedrale, le opere di Raffaello e Perugino in Santa Maria Nuova sono a pochi passi dal’Arco di Augusto, dove la Via Flaminia si affaccia in centro.

La Moretta a strati

Dal Caffè Aurora, sulla piazza del teatro della Dea Fortuna, si sparge il profumo della moretta, l’energica bevanda dei pescatori fanesi, dove anche  liquori e caffè si alternano in un susseguirsi di sapori e colori senza mai mischiarsi.

Brodetto in festa

Come i profumi del Mercato ittico: qui si fa la spesa di pesce azzurro, seppie e molluschi mentre gli amanti del più tipico piatto cittadino devono avere pazienza per il BrodettoFest, che si tiene dal 30 aprile al 3 maggio, oppure prenotano al ristorante AlMare.

Pane, vino e… città lasagna

Prima di seguire la via consolare nel tratto marchigiano, si recupera la bottiglia da tenere stretta per il ritorno a casa salendo i primi declivi: a Sant’Andrea in Villis i migliori vigneti di Alessandro Vitali lusingano il palato con KC, un Bianchello del Metauro DOC, rotondo e grasso, da uve Biancame raccolte a giusta maturazione. A Lucrezia il profilo del Monte Catria si impone da lontano e, uscendo dal Piccolo Forno, il profumo del Pane frusta invade la Strada Flaminia. Tagliato a fette spesse e passato alla griglia, s’inzuppa di Cartoceto DOP (l’olio extravergine di oliva che si acquista nella fattoria di Bruno Alessandri).

Via delle Mura – Credits Foto Andrea Contenti

Formaggette e tartufi

Dalle mura di Cartoceto si ammira la vallata degli ulivi in un rincorrersi di toni verdi dove la brezza marina è già un ricordo. Tra i casolari disciolti sulle colline si può tentare l’acquisto di formaggette di pecora. Oppure bussare alle porte del caseificio di Colli al Metauro per una Casciotta d’Urbino DOP morbida e dolce, da tagliare a spicchi come merenda o scaldare al forno per pochi istanti, arricchendola con il tartufo bianchetto.

Weekend goloso

L’odoroso tartufo raccolto dall’Associazione Tartufai nella Foresta Demaniale delle Cesane si festeggia i primi tre fine settimana di marzo a Fossombrone. Nei ristoranti aderenti alla manifestazione, le preziose lamine cadono sul carpaccio di razza Marchigiana e sui passatelli in brodo.

Un canyon colorato

Chi vuole fare scorta della caratteristica pasta fresca si può fermare nel laboratorio di Melissa Ligi, Il Rasagnolo. Gli occhi strabuzzano di fronte al reticolo di edifici, campanili e palazzi nobiliari. Ancora di più avvicinandosi alla Gola del Furlo, il canyon sul Candigliano che sfodera un’intera tavolozza di turchese.

Il tartufo bianco di Acqualagna

Il profilo di San Vincenzo al Furlo predice Acqualagna, la Capitale del Tartufo bianco. Dopo la sosta al Museo del Tartufo per scoprire le curiosità e i segreti legate al tubero, in un percorso che attiva tutti i sensi, si entra nella vicina macelleria per lasciarsi andare ai suggerimenti di Alessandro Foglietta, beccaio per passione e tradizionalista per eccellenza.

A strati anche la focaccetta

Il corso del fiume Burano porta diretto alla salumeria di Simona Caselli, a Cagli, dove scoprire i legumi locali e addentare la migliore crescia dei luoghi intorno, la piatta focaccetta cotta al forno. Da provare quella condita con i cicoletti, i ciccioli. La terra s’increspa verso Cantiano, il paradiso dell’amarena dal gusto acidulo e brusco, dove la famiglia Lupatelli trasforma il frutto in confetture, bevande e creme per arricchire gelato, yogurt e torte. A strati, di pan di spagna, panna e amarene. Ecco, appunto, citta lasagna!

L’articolo lo si trova anche all’interno del magazine La Freccia a bordo di Trenitalia su tutti i Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca e nei FRECCIALounge e FRECCIAClub.

Riccardo Lagorio

Con la valigia in mano e la penna nell’altra, scrive di cucina, borghi e prodotti tipici da prima che diventassero un fatto di moda. Per questo non riesce a frenare la passione per la sobrietà di un tempo. Ama le cose che tocca. E questa è la ragione che gli fa mettere nero su bianco solo ciò che ha visto e ha provato. Forse démodé, ma pur sempre sinonimo di garanzia.

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