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Il tesoro verde lucano, la Riserva di Grotticelle

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La Basilicata è una piccola regione, ma piena di tesori. Le ricchezze nascoste si rivelano soltanto a chi prova amore per questa terra e sa guardarla davvero per ciò che è. Nell’entroterra lucano, in prossimità della frazione Monticchio Sgarroni, si trova la Riserva Naturale di Grotticelle. Un’area boschiva distante pochi chilometri dalla zona a protezione speciale del Parco Naturale Regionale del Vulture. Istituita nel settembre 1971, prende il nome dalla presenza di piccole grotte celate dalla folta vegetazione. Si racconta che queste grotte fossero il rifugio di Cesare Ricciardi, abate di Cimitile, fuggito dopo l’assassinio di un tale che aveva disonorato la sorella. Il nascondiglio fu poi scoperto dal vicario generale Don Diego Sorio.

La farfalla Bramea, un “fossile vivente”

Il sito rappresenta la prima riserva al mondo istituita per la protezione di un lepidottero caratteristico di questa zona,  la Acanthobrahmaea Europea, più comunemente nota come la farfalla Bramea. La famiglia Brahmaeidae è una rarità in tutto il mondo ed è presente soltanto in alcune zone dell’Africa e dell’Asia. Solo nel 1963 fu scoperta anche nel Vulture dal Conte Federico Hartig. Si tratta di una delle rarissime specie scampate all’estinzione e tutt’ora studiata dai massimi esperti di questo territorio, come il docente universitario Renato Spicciarelli. Egli cerca di trasmettere soprattutto alle nuove generazioni l’amore per la natura e per questa terra: il Vulture, che non finisce mai di sorprendere. Ed è proprio attraverso i suoi racconti che si è catapultati in un mondo fatato, quello della natura, dove ogni elemento non è mai scontato, dove il superfluo non esiste. È lo stesso professor Spicciarelli che si adopera per arricchire sempre di più il Museo di Storia Naturale del Vulture, dedicato in primis alla farfalla Bramea, ma in realtà a tutto l’habitat del Vulture.

Farfalla Bramea- ©m.sworld.co.uk

La vegetazione della Riserva di Grotticelle

La riserva di Grotticelle si presenta dunque come un immenso bosco composto prevalentemente da querce, aceri di monte, carpini bianchi e soprattutto da piante nutrici di questa farfalla. Il pasto preferito della Bramea, infatti, è il fogliame del frassino (Fraxinus Angustifolia), come testimoniano i fori presenti sulle sue foglie. Basta muovere pochi passi seguendo il sentiero per sentirsi protetti dalla cupola rassicurante formata dagli alberi. Nei mesi autunnali le foglie onorano la presenza dei visitatori tingendosi di colori caldi e prostrandosi ai loro piedi a mò di tappeto reale. In estate, invece, il sole fa sentire la sua presenza e fende il manto verde vivo delle foglie rigogliose.

La fauna della Riserva

Di rado capita di vedere farfalle Bramea aggirarsi nell’ambiente naturale perché il colore bruno permette loro di mimetizzarsi sulla superficie dei tronchi degli alberi, ma le meraviglie non finiscono qui. La fauna della Riserva vanta anche la presenza di lupi, volpi, ricci, cinghiali, picchi verdi, sparvieri e nibbi reali. Una full-immersion nella natura adatta per gli avventurieri o per chi vuole respirare un pò di aria fresca e ricaricare le energie.

Picchio verde – ©Domenico Pentoli

La “Big Bench” immersa nel verde

Prendendo uno dei tanti sentieri disponibili, si arriva alla cosiddetta “Big Bench” – una panchina gigante verniciata di rosso – dalla quale è possibile ammirare il panorama sottostante e ristorarsi dalle fatiche del cammino. Giunti qui vi sentirete infinitamente piccoli di fronte all’immensità della natura (e anche della panchina), ma paghi di aver fatto un’esperienza affascinante nel territorio lucano.

Big Bench nella Riserva statale di Grotticelle- ©quibasilicata.it

Itinerario nel Vulture… scelti per voi

La bella stagione è ormai cominciata. Cosa c’è di meglio di una gita fuori porta? Se si parte al mattino presto, meglio dedicarsi prima ad una bella escursione nella Riserva Naturale di Grotticelle, in modo da evitare di camminare sotto il sole nelle ore più calde. La seconda tappa è invece il Monte Vulture, poco distante, che offre ombra e ristoro ai visitatori. Non c’è nulla di meglio che un picnic nella natura o un pranzo tipico lucano nei ristoranti locali. Presso il Ristorante Pizzeria Lago Grande di Silvana Colucci vi sentirete coccolati come a casa.

Raviolo all’Aglianico con ricotta, peperone crusco e pecorino-© Silvana Colucci

La chef potrà deliziarvi con piatti tipici a base di verdure, carne locale, pasta fresca, formaggi del territorio e ovviamente il vino Aglianico. Gustosissimi sono i suoi ravioli al vino Aglianico con ricotta, peperone crusco e pecorino. Nel pomeriggio, invece, è d’obbligo una passeggiata attorno ai due laghi di Monticchio, antichi crateri di un vulcano spento. Per finire lietamente la giornata, è consigliabile anche una visita presso il Museo di Storia Naturale del Vulture e l’Abbazia di S.Michele. Per le visite nel Parco Naturale Regionale del Vulture si consiglia di prenotare le escursioni guidate a cura della sezione CAI di Melfi.

a cura di Siria Tirico

Redazione Viaggi del Gusto

La redazione di VdgMagazine è composta da appassionati e professionisti del Viaggio e del Gusto. Si avvale di collaboratori dalle molteplici competenze professionali. Tutti accomunati dalla passione per il racconto.

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