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Vinitaly 2024: buona la prima!

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Partiti! Vinitaly 2024, il Salone Internazionale del Vino e dei Distillati, è stato inaugurato questa mattina 14 aprile e continuerà sino al 17.

Inaugurazione da grandi occasioni per la 56^ edizione con il meglio dei vini e dei distillati italiani, accompagnati da espositori di oltre 30 altre nazioni.

A prendere la parola tra i primi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: “Non è un caso che Vinitaly, fiera di riferimento internazionale, nasca in Veneto, a Verona. Il Veneto è la prima regione per produzione ed esportiamo circa il 36% del prodotto nazionale. Questo rappresenta una grande opportunità per noi anche dal punto di vista della promozione del territorio. Il primato produttivo va affiancato a quello turistico: 72 milioni di presenze che valgono circa 18 miliardi di euro. Questo è un grande valore ma anche un merito dei viticoltori che coltivano in Veneto circa 100 mila ettari. Dobbiamo interrompere una narrazione negativa nei confronti dei giovani, che invece portano innovazione e sostenibilità in agricoltura”.

Gli ha fatto eco Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste: “Il vino italiano vale quasi di 8 miliardi di export e i consumatori sul perché mercato interno lo scelgono esprime qualità, e dà sicurezza. Magari se ne beve un po’ meno, ed è corretto bere con moderazione perché credo che la cosa migliore sia bere bene cioè qualità, al prezzo giusto per remunerare la filiera, chi produce uva fino agli enologi, i trasformatori e i distributori per dare equilibrio e creare ricchezza in questa Nazione”.

Ha preso la parola anche Barbara Bissoli, vicesindaca Comune di Verona: “Vinitaly e Veronafiere portano Verona, il Veneto e l’Italia nel mondo. Questa è una esposizione universale di un prodotto straordinario che fa parte della nostra cultura e delle nostre tradizioni ma è anche un motore della nostra economia. Vinitaly ha inoltre costruito ponti per il mondo, dall’Asia agli Stati Uniti fino all’America Meridionale. Una architettura e un auspicio di pace che parte e torna da Verona. Un saluto speciale va all’Associazione nazionale delle Donne del vino che con impegno, grande competenza e creatività si occupano di questo settore, tradizionalmente maschile, dal 1988”.

Oltre ai tradizionali padiglioni regionali, da segnalare tra le novità le aree tematiche per favorire l’incontro tra domanda e offerta sulle più attuali tendenze di mercato.

  • Organic Hall (area C, in verità giunta alla 9^ edizione), salone dedicato al vino biologico certificato prodotto in Italia e all’estero che quest’anno conta cento aziende, con la presenza di espositori internazionali provenienti da Ungheria, Slovenia e Austria.
  • International Wine Hall (tensostruttura D), padiglione dei paesi produttori esteri che scelgono Vinitaly quale loro vetrina espositiva a partire dalle aziende aderenti al progetto Open Balkan (Serbia, Albania e Macedonia del Nord), Francia con le maison di Champagne, Georgia, Ungheria, Brasile, Armenia, Sudafrica e Grecia.
  • Mixology (1° piano Palaexpo), la sezione espositiva e che esprime l’arte dei cocktail e della miscelazione di vini, liquori e distillati sulla base dei nuovi trend internazionali.
  • Micro Mega Wines – Micro size, mega quality (area C, nuova posizione – 3^ edizione). È l’unità espositiva all’insegna di “piccolo è bello”. Al centro del progetto le produzioni di nicchia a tiratura limitata.
Letto questo?  Green Road Award, fino al 10 maggio le candidature

Con oltre 4mila cantine da tutta Italia e da 30 nazioni, Vinitaly si conferma l’unica fiera realmente rappresentativa del saper fare italiano enologico nel mondo. Un risultato confermato anche dalle attese di questa 56^ edizione pronta a replicare il successo dell’anno scorso con oltre 30mila operatori esteri.

 

Cosa pensano i consumatori. Il Prosecco rimane il vino più esportato al mondo, seguito da varie altre tipologie come il Chianti, il Lambrusco e il Montepulciano d’Abruzzo. Si fanno strada vini meno tradizionali, come il Cerasuolo dell’Abruzzo, il Grillo siciliano e il Pecorino marchigiano. Nonostante una contrazione nei volumi, le esportazioni di vini DOP italiani superano i 5,1 miliardi di euro nel 2023. Questo conferma l’importanza del mercato internazionale per il settore vitivinicolo italiano. Si è di fronte anche a dei cambiamenti nei consumi. Infatti negli ultimi 20 anni, il panorama vitivinicolo italiano ha subito significative trasformazioni, con un’inversione nel rapporto tra produzione di vini rossi e bianchi. Se in passato i rossi dominavano, oggi sono i bianchi a rappresentare la maggior parte della produzione. E anche i rosati stanno recuperando interesse, anno dopo anno.

In contemporanea a Vinitaly anche la 28ª edizione di Sol, International olive oil trade show, il 25° Enolitech, salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra, e l’assoluta novità Xcellent Beers, la rassegna dedicata alle produzioni brassicole artigianali. Con queste manifestazioni il contingente espositivo nel quartiere sale a 4300.

Riccardo Lagorio

Con la valigia in mano e la penna nell’altra, scrive di cucina, borghi e prodotti tipici da prima che diventassero un fatto di moda. Per questo non riesce a frenare la passione per la sobrietà di un tempo. Ama le cose che tocca. E questa è la ragione che gli fa mettere nero su bianco solo ciò che ha visto e ha provato. Forse démodé, ma pur sempre sinonimo di garanzia.

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